La Storia
Alicia, dai romani agli arabi salubre e sicura Salemi ha una storia molto antica. Già nel 272 a.C. la città, conoscitua con il nome di “Alicia” si sottomise volontariamente ai romani traendo benefici di orine economico e sociale dalla dichiarazione di città libera ed immune ai tributi. Dopo i romani, Salemi fu soggiogata dagli arabi ed è in questa epoca che il centro si struttura nella configurazione urbanistica attuale. Gli arabi influirono anche sul paesaggio circostante introducendo nell’agro salemitano arance, limoni, pesche, albicocche, asparagi, carciofi, cotone, il carrubo, il riso, il pistacchio, le melanzane, oltre al gelsomino e alle spezie quali garofanop, cannella e zenzero Il toponimo stesso di Salemi è deriva dalla da una parola araba: “salem” infatti significa salubre e sicuro. Gli Svevi incominciarono l’opera di Garibaldi Il massimo sviluppo del borgo però si ebbe in età normanna; ai normanni seguirono gli svevi e la cui dominazione iniziò nel 1194 con Enrico VI, seguito da Costanza e da suo figlio Federico II che riedificò il castello delle cittadella. Nel 1266 inizia il buio periodo angioino che ebbe fine l’11 dicembre 1411 quando nel castello di Salemi si stipulò la confederezione delle città di Salemi, Trapani, mazara, Monte San giuliano a cui si unirono i baroni di Castelvetrano e di Partanna per difendere e sostenere la reale casa di Aragona. Il 30 giugno del 1735 inizia la dominazione borbonica ad opera di Carlo III, questa continuerà fino al 1860, anno in cui nel mese di maggio Giuseppe Garibaldi pianterà di persona, sulla cima di una delle torri del castello normanno-svevo, il tricolore proclamando Salemi prima capitale dell’Italia liberale.