La Storia
Dove un tempo sorgeva Fiorentino A pochi chilometri da Torremaggiore, sull’estremo versante ovest di una collina detta dello Sterparone, sorgeva un tempo il paese di Fiorentino, borgo bizantino di frontiera che fu sede vescovile, contea normanna e appartenne al demanio svevo prima di essere infeudata dagli Angioini.
L’antica cittadella Non lo si direbbe, a guardare ciò che ne rimane, ma recenti scavi archeologici hanno dimostrato che lì dove oggi resistono i resti di un’antica domus federiciana, sorgeva un tempo una cittadella importante, con una cattedrale, una zona urbana e, nella parte ovest, il “Palatium” dell’Imperatore.
Quel 13 dicembre del 1250 Neppure si direbbe che in questo paesino scomparso abbia esalato il suo ultimo respiro uno dei più grandi imperatori del Medioevo: lui era Federico II e qui si spense il 13 dicembre 1250 a soli 56 anni. A Fiorentino l’imperatore svevo aveva fatto ampliare e rafforzare l’antico castello normanno: non trovandolo particolarmente interessante a fini difensivi, non lo inserì nel sistema castellare ma in quello delle domus solaciarum del Tavoliere.
L’ultima battuta di caccia dello svevo A Fiorentino l’imperatore svevo si trovava per una battuta di caccia quando fu colto da un violento attacco di dissenteria. Le sue gravi condizioni non gli permisero di rientrare nella reggia di Foggia e si decise di ricoverarlo a Castel Fiorentino, la più vicina residenza imperiale.
La fedeltà di Fiorentino Il degrado della cittadella iniziò già cinque anni dopo la morte di Federico II quando fu attaccata e distrutta dalle truppe di Papa Alessandro IV perché era rimasta fedele agli Svevi. Stessa sorte toccò agli abitanti di Dragonara, un altro borgo medievale di cui resta solo un castello adibito a usi agricoli: tutti i suoi abitanti si rifugiarono nei pressi del Castrum normanno-svevo, all’ombra dell’abbazia benedettina, insieme agli abitanti di Fiorentino e lì l’abate Leone permise loro di fondare un nuovo borgo, l’odierna cittadina di Torremaggiore.
Gli ultimi Templari Nel 1295 l’abbazia venne donata ai Templari che lì rimasero fino al 1313 quando anch’essi vennero massacrati e iniziò la spoliazione del sito fino alla totale rovina. Tra gli elementi asportati anche la gran lastra di marmo, usata come piano dell’altare maggiore nella Cattedrale di Lucera, che si dice fosse la mensa di Federico.
Sulle tracce degli Svevi Oggi Castel Fiorentino è luogo sacro alla memoria degli Svevi e innumerevoli sono i turisti di lingua tedesca che vi si recano sulle tracce ancora esistenti di Federico II, Manfredi e Corradino. Fonte: “Sito archeologico di Fiorentino (Foggia)” di Alberto Gentile (Copyright ©2002 Alberto Gentile), pubblicato su www.stupormundi.it