La Storia
Andros, Sant’Andrea o antri? Fu fondata dal mitico Diomede che la chiamò Andros oppure il nome deriva dall’apostolo Sant’Andrea che qui vi soggiornò a lungo a causa di una malattia e che, insieme a San Pietro evangelizzò la zona? Forse il nome Andria fa riferimento agli “antri” ovvero alle grotte dove trovarono riparo gli abitanti del medioevo e i monaci basiliani fuggiti dall’impero bizantino tra il VII e il IX secolo.
Civitas e sede vescovile al temo dei normanni Certo è che poco dopo l’anno mille la città venne conquistata da Pietro il normanno il quale ne fece una città fortificata, elevandola al rango di civitas, con dodici torri, tre porte e una rocca nel punto più alto. Sotto papa Adriano IV (1154-1159) Andria divenne sede vescovile e venne edificata la cattedrale, al di sopra di una più antica chiesa del Santissimo Salvatore o di San Pietro, che ne divenne la cripta.
Andria fidelis Nel XIII secolo fu fedele al dominio svevo e fu residenza del re Federico II, che nei pressi fece costruire il celebre castello ottagonale eletto a Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Un altro simbolo del rapporto fra Andria e lo svevo è la Porta Sant’Andrea sulla cui facciata si legge”Andria fidelis nostris nostris affixa medullis”; l’iscrizione si riferisce all’episodio riportato dalla tradizione secondo la quale nel 1229 l’imperatore, di ritorno dalla Crociata detta anche “degli scomunicati”, sbarcando in Puglia trovò numerose citta in rivolta, eccezion fatta per Andria che gli testimoniò amicizia e fedelta. Sempre secondo la tradizione, nei pressi della porta sarebbe avvenuto l’icontro tra Federico II e i rappresentanti delle famiglie nobili della citta che gli tributarono fedelta. In tale occasione l’Imperatore avrebbe dettato il citato esametro, poi inciso ulla sommita della porta. Per questo motivo la porta è chiamata dal volgo anche con il nome di “Arco di Federico”.
Lieti e cattivi eventi Andria diede i natali, nel 1228, a Corrado IV, figlio di Federico II e la moglie Jolanda di Brienne, regina di Gerusalemme che morì appena sedicenne in seguito al parto ed oggi è ancora sepolta nella cripta della cattedrale della città. La città ha anche dato sepoltura alla terza moglie dell’imperatore, Isabella d’Inghilterra. La città passò in seguito sotto il dominio angioino, poi sotto quello dei Carafa e dei borboni.