Il Castello di Carlo V
L’acropoli castellare Comunemente chiamato Castello di Carlo V dallo stemma imperiale che vi era collocato, nasce come una rudimentale fortezza sull’antica Acropoli greca, per difendere il territorio dalle invasioni straniere. La mole speronata del maniero costituisce una tipologia unica in fatto di fortezze medioevali e rinascimentali in quanto evidenzia l’evoluzione storica dell’architettura militare dalla difesa piombante (torri) alla difesa radente (bastioni). Inoltre è l’unico esempio di castello arroccato non già in cima ad un’altura, ma intorno ad un colle che esso ingloba e racchiude. Il settantecinquesimo maniero Con la conquista da parte dei normanni la fortificazione diventa uno dei 75 castelli allora esistenti nel Registro delle terre dei vassalli di Ruggero II. Vi si accedeva dall’attuale Piazza Castello, grazie ad un ponte in parte fisso in muratura ed in parte levatoio in legno. La porta principale era inserita in una terrazza a forma di piramide tronca che dominava le cortine tra le due torri d’entrata, il ponte ed il fossato. L’intervento dello svevo Grazie alla particolare posizione strategica della città, con l’arrivo di Federico II il castello fu restaurato, insieme al porto della città. La custodia della struttura difensiva fu affidata al nipote di Giordano Ruffo di Calabria, che curava le sue scuderie.
Un bene collettivo Anche gli Angioini furono attenti alla sua manutenzione al punto che, tra il 1270 e il 1271, ordinarono ai vari feudatari di provvedere alle spese di riparazione delle torri del castello. Qualcosa di simile accadde circa 200 anni dopo quando Alfonso d’Aragona concedette che la città potesse impiegare le imposte arretrate per la riparazione delle mura del castello. Stratificazioni storiche Nel ’500 l’antica costruzione venne sottoposta ad importanti lavori di riparazione che durarono circa un secolo e ne modificarono l’aspetto: due delle antiche torri vennero inglobate in torrioni cilindrici e l’impianto pentagonale venne ridotto in forma quadrata. Numerosi ingegneri militari si susseguirono alla direzione dei lavori per i quali furono anche utilizzati i resti della città greca. Il declino Col perfezionamento delle armi da guerra il castello perse la sua importanza strategico-militare e nel corso del XIX secolo venne parzialmente smantellato nella parte superiore anche a seguito dei danni subiti per i frequenti terremoti. Oggi ospita un Museo Civico di interesse archeologico. Il Comandante e l’Aiutante Attualmente il castello presenta una pianta poligonale, e due torri: una più massiccia detta “Torre dell’Aiutante”, e un’altra detta “Torre del Comandante”. La prima era adibita a dimora degli ufficiali, mentre la seconda era un ottimo posto di osservazione: armata di quattro cannoni sorgeva all’interno del Castello, nella parte centrale più elevata. Fonti: www.wikipedia.it