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Il Castello di Lombardia

27 -F MilitelloIl rifugio sulla montagna Così denominato perché in epoca sveva era difeso da fanti della Calabria lombarda, il più imponente e antico castello siciliano affonda le sue radici in un antichissimo maniero che i Sicani, incalzati dall’avanzare dei Siculi oltre due millenni fa, costruirono sulla parte più alta della montagna su cui fondarono Enna. Ottimo rifugio dagli invasori, grazie ad esso Enna fu un’importante polis greca e oppose una strenua resistenza ai Romani. La dea delle messi veglia sul castello Arroccato nella propaggine orientale di Enna il castello sorge con i suoi 23.000 metri quadrati di superficie lì dove un tempo i sicani avevano eretto la Rocca di Cerere, il famoso tempio dedicato alla dea delle messi. In seguito al declino dell’impero romano, furono gli arabi, intorno al X secolo, a rifondare il maniero e a rivitalizzarlo, tanto da ridare a Castrogiovanni, nome arabo di Enna, il suo ruolo peculiare di Urbs Inexpugnabilis. Massimo splendore e inesorabile declino Dopo alcuni secoli, l’architetto Riccardo da Lentini, su incarico della corte degli Svevi, ristrutturarò il Castello, innalzando 20 bellissime torri per rafforzare gli imponenti muraglioni stretti attorno agli atri residenziali, ove soggiornò Federico II di Svevia durante i periodi estivi. In quegli anni, la fortificazione conobbe il culmine della sua importanza strategica e la sua fama di castello inespugnabile si estese oltre i confini siciliani. L’avvento dei Borboni, avversi ad Enna, portarono il Castello di Lombardia a un declino che lo vide trasformato in prigione da cui era impossibile evadere. La Torre delle Aquile Il principale atrio del maniero è il Piazzale San Nicola, il più interno e perciò l’ultimo baluardo di salvezza in caso d’invasione: qui si trovano, quindi, i resti degli appartamenti reali ove vissero il Re Sicano e l’imperatore Svevo, la cappella vescovile, una splendida basilica e la Torre Pisana che si impone fra le 6 sopravvissute delle 20 torri sveve della Cittadella come la più alta, bella e meglio conservata. A differenza delle altre, la Pisana, anche detta dagli arabi Torre delle Aquile, poiché numerosi rapaci vi svolazzavano intorno dalle circostanti vallate, risulta visibile chiaramente da vasti territori del nord della provincia.

Un Teatro vicino alle stelle Oggi, nell’Atrio o Piazzale degli Armati ha sede il notissimo Teatro più vicino alle Stelle, uno dei teatri lirici più prestigiosi e suggestivi d’Italia che deve il suo nome poetico al fatto di trovarsi a un’altitudine di quasi mille metri, e d’essere all’aperto.

La vedetta occidentale Se il Castello di Lombardia rappresentava la “vedetta” del settore orientale della mitica città 29 Pictometryimprendibile dell’epoca, la Torre di Federico II lo era di quello occidentale, all’epoca disabitato. Insieme rappresentano il più imponente baluardo militare dell’età medievale. Per lunghi secoli furono collegati da una suggestiva galleria scavata nella roccia sotto la città che sbucava sul dosso sul quale si eleva la Torre: Una geometria inconfondibile La tradizione attribuisce la Torre a Riccardo da Lentini. Residenza estiva dell’imperatore svevo, prediletta dal sovrano durante le sue permanenze sull’isola, è l’unica opera che in Sicilia porta il suo nome, sebbene per lunghi anni l’opera fu attribuita a Federico II d’Aragona. Uno degli argomenti a sostegno dell’origine sveva del monumento è l’inconfondibile impianto geometrico che caratterizza gli altri castelli di Federico II di Svevia, di cui la Torre di Enna sarebbe un mirabile esempio. Al riparo dall’afa La Torre, alta 27 metri, ha forma ottagonale, e svetta in cima a una collinetta alberata scelta sia per il panorama che offriva sia per il refrigerio che forniva ai re i quali vi venavano a trascorrere l’estate, fuggendo dalla calda capitale Palermo. La strategia dell’ottagono Non sono molti i monumenti svevi di forma ottagonale, derivante cioè dalla rotazione di un quadrato che rappresenta la rosa dei venti: dal punto di vista strettamente militare, infatti, riuscire a difendere dagli assalti una torre di forma ottagonale era un po’ più difficile rispetto ad una perfettamente cilindrica. Probabilmente Federico sacrificò le priorità strategiche perché la funzione della sua Torre doveva andare ben oltre i semplici scopi militari: forse essa era utilizzata anche per osservazioni astronomiche e rilevamenti geografici. Una rosa dei venti al centro della Sicilia La Torre di Federico presenta 31 -F Militello-175x300un altro aspetto misterioso, comune a tanti altri monumenti dell’età antica e della preistoria perfettamente orientati con i punti cardinali geografici e con le principali ricorrenze astronomiche stagionali. Certamente tutte queste conoscenze vennero accolte e conservate anche dagli architetti e maestri costruttori principalmente francesi, tra cui spiccavano i membri dell’ordine dei Cistercensi, costruttori delle cattedrali gotiche e dei castelli di Federico II di Svevia. Una bussola quasi al centro Oltre alla mano cistercense, alla costruzione della Torre ennese parteciparono probabilmente anche gli architetti arabi le cui sofisticate conoscenze astronomiche e geografiche avrebbero permesso di stabilire con un piccolo margine di errore il centro dell’isola più grande del Mediterraneo. La scala a chiocciola piena d’amore La Torre presenta all’interno due ampie sale, una al piano terra e una al primo piano, con alti soffitti a volta ed elementi tipici dell’architettura normanna, come le finestre a sesto acuto. A collegare tra di loro le due sale vi è una scala a chiocciola di 98 gradini intagliata nelle spessissime mura della torre, che prosegue fino in cima. Questa scala è stata restaurata in tempi moderni dopo che nel XVIII secolo venne volutamente demolita. Pare infatti che dopo il suo abbandono la Torre fosse diventata meta di furtivi incontri amorosi e le autorità ecclesiastiche di allora presero dunque una decisione così estrema (evidentemente meno onerosa che non murarne l’accesso). Al riparo dalle bombe Nel 1943 la Torre di Federico fu scelta quale rifugio ideale dal popolo ennese per proteggersi dai bombardamenti alleati. Fonti: www.wikipedia.it

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La Storia

30 PictometryIl centro geografico della Sicilia Fu abitata fin dalla preistoria in virtù della sua particolare posizione, a oltre 900 m sul livello del mare nonché nel centro geografico della Sicilia, utile pertanto per l’avvistamento e la difesa. I primi ad abitare la città furono i Sicani che vi si recarono dopo aver abbandonato l’Etna a causa delle eruzioni. Poi fu la volta dei Siculi che si integrarono con i primi e vissero in prosperità e pace prima di cadere nell’area di influenza greca. Urbs Inexpugnabilis La presa di Enna da parte dei Romani fu certamente una delle più ardue imprese che i soldati di Roma avessero mai condotto in Sicilia: essi dovettero ricorrere alla rete fognaria per infiltrarsi fino in cima al monte e conquistare la roccaforte di Sicilia. Per questa ragione i Romani nominarono la città Urbs Inexpugnabilis. Cadde successivamente sotto l’influenza dei Cartaginesi. La consegna di Castrogiovanni a Ruggero Dopo il periodo bizantino, giunsero i normanni: anche per il conte Ruggero non fu facile espugnare la città. Gli occorsero, infatti, ben quindici anni di assedio prima che Enna gli venisse consegnata nel 1087 grazie ad un patto con il comandante saraceno. Il nome della città divenne Castrogiovanni e tale rimarrà fino all’epoca fascista. Federico e l’ombelico dell’isola Con Federico II la città conferma la sua condizione di ombelico della Sicilia con la costruzione di una torre ottagonale a poche centinaia di metri dall’esatto centro geografico dell’isola dall’alto della quale sarebbe stato progettato l’intero sistema amministrativo e viario della Sicilia. L’imperatore svevo fece anche restaurare l’antico castello d’epoca sicana ed aggiunse allo stemma della città l’aquila bicipite.

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Ricettività

RISTORANTI Rist. Fontana * Via Voluturo, 6 0935.25465 Rist. Liolà ** Via Duca D’Apsta, 2 0935.37706 Ristorante Antica Hostaria Enna – Via Castagna, 9/A 0935 22521 Ristorante Centrale Enna – Piazza VI Dicembre, 9 0935 500963 Ristorante Al Carret tino Enna 0935 542021 HOTEL nei comuni limitrofi Gangi – Hotel Miramonti** Gangi – Via Nazionale 19 644424 LEONFORTE – DIMORA STORICA VILLA GUSSIO NICOLETTI LEONFORTE – 121, CTR. ROSSI 0935903268 HOTEL nei comuni della provincia HOTEL MORGANTINA AIDONE – 42, VIA ADELASIA 093588088

I MERAVIGLIOSI CASTELLI DI FEDERICO II DI SVEVIA IN BASILICATA-PUGLIA-CALABRIA-SICILIA

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