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La Storia

SanMarcoPanoramaOrigini Poco distante dalle coste tirreniche della Calabria settentrionale s’incontra San Marco Argentano, antico centro custode di un grande patrimonio culturale e storico. Il borgo attuale è di fondazione normanna ma San Marco Argentano è ritenuta l’erede dell’antica Argentanum, città dei Bruzi (IV sec. a.C.) citata da Tito Livio. In realtà la sua esistenza è documentata già a partire dall’VIII secolo a.C. con il nome di Argyros quando fu un centro minerario per l’estrazione dell’argento. Passata sotto il dominio dei Bruzi nel IV secolo a.C. con il nome di Argyrano, la città divenne fiera avversaria dei Romani ai quali dovette soccombere nel secolo successivo. I Lucani infatti s’unirono nella campagna di conquista della ricca città magnogreca di Thurii (282 a.C.) la quale però chiese l’aiuto di Roma che aveva già mire espansionistiche nel Sud Italia. Allo scoppiare delle Guerra Puniche Argentanum, come altri centri del Meridione, non ebbe dubbi sulla parte da sostenere e, durante la Seconda Guerra Punica, sostenne il generale cartaginese Annibale condividendone la storia. L’epoca cristiana è segnata dal passaggio dell’apostolo Marco e dal martirio di Senatore, Viatore, Cassiodoro e della loro madre Dominata, secondo la tradizione e il racconto di una Passio bizantina del X secolo. La chiesa del Loco Santo e le reliquie custodite nella Cattedrale ne perpetuano il ricordo e la fede. Da Argentanum la fuga a San Marco In seguito alla guerra greco-gotica (535-553) divenne bizantina e successivamente longobarda (VII sec.). Attraversò un periodo di decadimento aggravato dalle continue scorrerie di Saraceni (IX sec.) che spinsero gli abitanti a rifugiarsi più in alto fondando San Marco (969), in onore dell’apostolo. Il guiscardo e le sue costruzioni Quando Roberto il Guiscardo la conquistò nel 1048 ne fece una fortezza strategica nella conquista della Calabria. Decise l’ampliamento del castello il quale risultava già costruito sulle rovine di una fortezza d’epoca romana, fece erigere le mura difensive e la Cattedrale (XI sec.). L’accesso al paese era possibile fino all’Ottocento solo dalla Pie’ la Silica che si arrampicava dalla valle del Fullone all’area dove si erge il Duomo. Solo dopo la costruzione della strada cosiddetta militare, che congiungeva Castrovillari con San Fili, la città si aprì ai traffici commerciali con i centri vicini, modificando il proprio assetto urbano che si sviluppò lungo le nuove arterie. La presenza di vari monumenti, chiese, palazzi e blasoni gentilizi è all’origine degli appellativi che ancora connotano questa antica città, definita ancora oggi “normanna” o “dei nobili”. San Marco, città normanna per eccellenza E San Marco può ben fregiarsi del titolo città normanna, perché non solo essa fu ripopolata, fortificata e resa in pratica una piccola “capitale” nella Calabria del nord da Roberto il Guiscardo, nel 1050, ma i suoi feudatari successivi furono tutti Normanni, dall’ XI al XVII secolo, tranne forse una parentesi nel periodo Svevo. La dinastia reale normanna termina, come è noto, alla fine del XII secolo quando subentrano gli Svevi. Durante il regno della dinastia sveva sappiamo – da un documento conservato nell’archivio dell’ordine monastico florense – che nel 1218 era conte di San Marco tale Raynaldo de Guasto, affiancato dalla contessa Agnese, sua moglie, e da Pietro, suo figlio. Raynaldo era anche Capitano e Giustiziere di Calabria e Val di Crati, e pure lui era probabilmente di origine normanna. Si passa poi al 1298, quando divenne Signore di San Marco Ruggero di Sangineto; la Signoria dei Sangineto su San Marco termina nel 1342, quando l’ultima erede di questo ramo del casato, Bionda Sangineto, sposa un altro nobile di sangue normanno, Roberto Sanseverino conte di Terlizzi. Attorno al 1400 troviamo che San Marco è stato elevato al rango di ducato e che il suo 1º duca è Ruggero Sanseverino, dal quale poi discenderanno i potentissimi principi di Bisignano, che però non abbandoneranno mai il ducato di San Marco. I Sanseverino di Bisignano erano di discendenza normanna e terranno il ducato di San Marco fino al 1606, anno della morte di Nicolò Bernardino. Dopo di lui il vasto Stato feudale dei principi di Bisignano verrà smembrato e suddiviso tra vari eredi.

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L’età contemporanea Oggi il centro storico si presenta con l’originaria struttura feudale, lungo la dorsale del percorso che unisce il Duomo e la torre normanna. La parte occidentale, più antica e popolata, è nascosta alla vista, l’altra più esposta e più prossima alla torre coincideva con l’antico quartiere ebraico della Giudeca. Dopo la sua unificazione al Regno d’Italia (1861) il centro assunse il nome attuale di San Marco Argentano (1862).

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