La Storia
In ricordo dell’amico Kroton La leggenda narra che il nome Crotone derivi da “Kroton”, figlio di Eaco, che morì ucciso per errore dal suo amico Eracle. Questi, per rimediare all’errore compiuto e per onorare l’amico che lo aveva ospitato, lo fece seppellire con solenne cerimonia sulle sponde del torrente Esaro e poi vicino alla tomba fece sorgere la città a cui diede il suo nome. Il responso dell’oracolo Tralasciando i numerosi miti che fanno intervenire nella sua fondazione questo e altri personaggi greci, gli storici sono concordi nell’attribuire la sua fondazione agli Achei, che l’avrebbero costruita seguendo malvolentieri l’oracolo di Delfi. I fasti dell’antica colonia greca Il suo periodo di maggior splendore fu sicuramente quello greco quando la colonia mantenne intensi rapporti con la madrepatria, unica a soccorrerla durante l’invasione persiana. La città greca era molto più estesa dell’attuale ed aveva una cinta muraria di dodici miglia. L’ultimo dei crotonesi è il primo fra i greci Tutte le fonti antiche riferiscono del vigore fisico ed atletico dei suoi abitanti, vincitori di moltissime Olimpiadi, dovuto probabilmente alla salubrità del luogo. Qui Pitagora, prima di essere cacciato insieme ai suoi iniziati, istituì una scuola di filosofia scientifica e tentò un esperimento di governo tecnocratico il cui principio selettivo era basato su intelligenza e virtù. Squallore e povertà All’arrivo dei romani Crotone era già in fase di declino: l’abitato si contrasse e perse sempre più importanza. Nel periodo bizantino diventò ancor più squallida e povera per le continue scorrerie barbariche. Grandezza e ricchezza Solo con l’avvento di Federico II la città riacquistò l’antica prosperità, divenendo demanio imperiale e confermandosi tra le città più grandi della Calabria.