La Storia
“Arpazo” per sopravvivere I primi ad insediarsi sulla roccia carsica su cui sorge il paese furono probabilmente gli abitanti delle grotte che, per sopravvivere, cacciavano la sua fauna e si servivano della sua flora: da ciò deriverebbe il suo antico nome “Arponion” (da “arpazo” che vuol dire rubare e strappare alla montagna tutte le risorse). La quercia che tradì Troia Rispetto all’attuale nome del borgo, invece, diverse sono le ipotesi. Secondo alcuni deriva dalla presenza della quercia che cresce spontanea nel territorio e con il cui legname Epeo avrebbe costruito il cavallo di Troia. Secondo altri deriverebbe dal vocabolo semita kirkis ovvero bollente, per la presenza di una sorgente termale sulfurea, secondo altri ancora dal greco Kirkos o dal latino Circus, che starebbe ad indicare la cerchia dei monti che la circondano o, più probabilmente, il cerchio di fortificazioni che la munivano contro l’invasione dei Saraceni.
La porta spirituale della Sibaritide Arroccato alle falde del monte Séllaro, a oltre 700 metri di altitudine, dominato dai resti del castello, l’attuale abitato risale al Medioevo, ma i primi documenti attestanti l’esistenza del paese risalgono al periodo Bizantino quando esso è indicato, col nome di Circlarium, al centro di una zona monastica di grande importanza. Molte anche le grotte naturali che furono abitate da eremiti. Fonte: www.parcopollino.it www.turiscalabria.it