La Storia
Il paese dei mandorli Una leggenda narra che Epeo, famoso costruttore del Cavallo di Troia, colto da una tempesta in prossimità delle coste calabresi, promise alla Dea Atena di costruire una città devota alla stessa nel luogo in cui sarebbe sbarcato sano e salvo. La richiesta gli fu concessa così che egli la costruì, chiamandola Lagaria. La città magno-greca più in là divenne Amendolara, nome che deriva probabilmente dal latino amygdalaria (mandorlai), con riferimento all’elevata produzione di mandorle. La mitica isola di Ogigia Epeo non sarebbe stato l’unico greco ad approdare casualmente sulla spiaggia della cittadina calabrese. Un altro grande viaggiatore tramandatoci dalla tradizione ellenica avrebbe soggiornato per circa 8 anni sulla cosiddetta Secca di Amendolara, un lembo di terra sommerso dal mare, a 10 miglia dalla costa al largo dell’antica Lagaria; seguendo la rotta descritta da Omero nell’Odissea si potrebbe giungere alla conclusione che l’isola sommersa sia la mitica isola di Ogigia, dove avrebbe soggiornato Ulisse, ospite della ninfa Calipso.
Navi da guerra sul fondale Alcuni storici narrano, invece, che nel 377 a.C. la flotta di Dionisio il Vecchio, costituita da 300 navi da guerra, sarebbe affondata proprio in queste acque. Ciò che è certo è che la zona fosse abitata già durante l’Età del Bronzo: nella parte più antica e caratteristica del paese, il Rione Vecchio, sorgeva l’abitato Protostorico abitato dagli Enotri. La vita religiosa nell’Alto Medioevo Dopo avere subìto la dominazione romana, Amendolara ebbe una fiorente vita religiosa prima con l’attività bizantina, poi con quella cistercense, come testimoniano le numerose Chiese e le grotte eremitiche disseminate su gran parte del territorio. Con la costruzione del Castello, verso l’anno mille, cominciarono a comparire le dinastie degli Svevi, degli Angioini e le varie Signorie.