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La Storia

Melfi dai cappucciniUn passato importante Residenza frequentata spesso da Federico II, Melfi, prima dell’arrivo dell’imperatore, aveva già un passato importante: nel 1041, infatti, la città era stata scelta dai normanni come capitale del Reame di Puglia per la sua posizione strategica di punto di passaggio tra Campania, Puglia e Calabria. Quattro anni prima era divenuta sede vescovile e, a partire dal 1059 e fino al 1221, qui furono convocati sei Concili; di particolare importanza fu il terzo, proclamato nel 1089, nel corso del quale il pontefice, oltre ad istituire l’obbligo del celibato per i religiosi, bandì la prima Crociata in Terra Santa. Durante il quinto Concilio, convocato dall’Antipapa Anacleto, Ruggiero II fu incoronato Re del Regno di Sicilia, il più
antico dell’Italia preunitaria. Origini incerte eppur gloriose L’origine di Melfi è di ignota datazione. Secondo un cronista longobardo la città fu fondata da alcuni cavalieri romani che, in un viaggio verso Bisanzio, furono costretti a sbarcare a Ragusa per una tempesta, ne furono scacciati e, tornati sulle coste pugliesi, si fermarono sulla collina dove fondarono Melfi. Un’altra versione vuole che la città sia stata edificata dai Greci, un’altraancora ne colloca la fondazione nel medioevo, periodo in cui, sicuramente, Melfi fu contesa per la sua posizione strategica, conoscendo il suo massimo splendore. Più volte assediata e saccheggiata nel corso della sua storia, nel 1199 fu conquistata dal tedesco Marcovaldo per conto del minorenne re Federico II di Svevia. Melfi, urbs legis L’imperatore scelse la città come residenza estiva e qui trascorse i suoi momenti di svago, dato che prediligeva le foreste del Monte Vulture per praticare la falconeria, il suo hobby preferito. Nel maggio del 1231 Federico ritornava in Basilicata insieme a Pier della Vigna, suo collaboratore strettissimo, e all’arcivescovo di Capua, ai quali era stato affidato il melfi1compito di raccogliere, in un unico corpo legislativo, le disposizioni emanate a partire dal 1220, anno della sua Incoronazione. Nell’agosto dello stesso anno, innanzi alla solenne Dieta di Melfi, veniva promulgata la Constitutiones regni Siciliae, correntemente chiamata Costituzioni Melfitane o Leggi Augustali, strumento legislativo di primaria importanza nel panorama dell’Europa medioevale. Nel giugno del 1241, il sovrano stabilì che si disponesse nel castello di Melfi il centro di raccolta della tesoreria imperiale e la fondazione di una delle tre Scuole di Logica del Regno di Sicilia. La dipartita della dinastia sveva Nel 1254 i melfitani insorsero contro il re Manfredi, figlio naturale ed erede di Federico II, morto quattro anni prima, ma la città fu presto ripresa e fu degli svevi fino al 1266 quando Manfredi fu sconfitto dagli angioini che lo uccisero e conquistarono il regno. Saputo che Corradino di Svevia, nipote di Federico II, aveva raccolto un esercito per riprendersi il regno del grande zio, i melfitani insorsero contro i nuovi dominatori ma anche l’ultimo erede dell’imperatore svevo fu sconfitto e la città subì gravi oppressioni da parte degli angioini. La quiete dopo la tempesta Con la fine degli svevi, Melfi assunse un ruolo di semplice spettatrice nelle vicende del Regno. Nei secoli successivi fu infeudata a importanti e  nobilissime famiglie, quali gli Acciaiuoli, i Caracciolo e infine i Doria. Fino al XVIII secolo la città ebbe una vita abbastanza tranquilla anche se la classe contadina versò sempre in condizioni di estrema povertà. Alla fine del XIX secolo la città fu un centro molto vivo dei primi moti del socialismo storico. Oggi Melfi è uno dei comuni più produttivi della Basilicata e uno dei maggiori nuclei industriali del Meridione. Fonti:“Notizie storiche della città di Melfi” di Gennaro Araneo

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I MERAVIGLIOSI CASTELLI DI FEDERICO II DI SVEVIA IN BASILICATA-PUGLIA-CALABRIA-SICILIA

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